07 GENNAIO 2017
La Festa del Tricolore, ufficialmente Giornata Nazionale della Bandiera, è la giornata celebrativa istituita per ricordare la nascita della bandiera nazionale. Si festeggia ogni anno il 7 gennaio, le celebrazioni ufficiali avvengono a Reggio nell’Emilia, città dove venne approvata per la prima volta l’adozione del Tricolore da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana.
È il 7 gennaio 1797 quando Giuseppe Compagnoni, segretario generale della confederazione, al congresso costitutivo tenutosi a Reggio Emilia, propone per primo che si renda “universale lo Stendardo o bandiera Cispadana di tre colori: Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella coccarda cispadana e che questa debba portarsi da tutti”.
Nasce così il Tricolore come vessillo nazionale. La prima bandiera ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro è dipinto il Turcasso o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l’unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Le lettere R e C, poste ai lati sono le iniziali di Repubblica Cispadana. Il tricolore ha alcuni precedenti in bandiere militari (Legione lombarda e italiana) e in quello proposto nell’ottobre 1796 dalla Congregazione filo-napoleonica bolognese e istituito dal senato di Bologna in documenti ufficiali. Su un documento conservato nell’Archivio di Stato di Bologna si legge: “Bandiera coi colori Nazionali – Richiesto quali siano i colori Nazionali per formarne una Bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso”
Successivamente, il Gran Consiglio della Repubblica Cisalpina, nella seduta dell’11 maggio 1798, decreta che “La Bandiera della Nazione Cisalpina è formata di tre bande parallele all’asta, la prossima all’asta verde, la successiva bianca, la terza rossa. L’asta è similmente tricolorata a spirale, colla punta bianca”. Tale risoluzione in realtà viene molto spesso disattesa: per almeno quattro decenni, infatti, le bandiere con il tricolore sono composte con modalità variabili nell’accostamento e nella disposizione, sino alla definitiva codifica del 1848.
Nel 1802 per esempio iI tricolore cisalpino, forse ritenuto troppo simile a quello francese, o troppo rivoluzionario, fu riarrangiato in un nuovo disegno. La versione marittima aveva una forma molto allungata. Le insolite proporzioni del drappo sarebbero state scelte perché stimate simili a quelle delle navi che la inalberavano.
Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rompe gli indugi e dichiara guerra all’Austria: ha inizio la prima guerra di indipendenza. Il re ordina che “Le truppe che entreranno sul suolo lombardo inalberino ed assumano la bandiera italiana bianca, rossa e verde, con in mezzo lo scudo di Savoia (croce bianca in campo rosso)”. L’incarico di disegnare il modello della nuova bandiera viene affidato a Bigotti, segretario del Ministro dell’Interno.
Il 18 febbraio 1861 si riunisce a Torino il primo Parlamento italiano e il 17 marzo viene proclamata la costituzione del Regno d’Italia. Il nuovo Stato adotta tacitamente come bandiera nazionale quella del Regno di Sardegna: il tricolore con lo stemma dei Savoia, orlato d’azzurro e sormontato dalla corona reale.
Infine con l’avvento della Repubblica l’adozione dei tre colori viene sancita dall’art.12 della Costituzione che recita: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
Una bandiera a ogni finestra
L’amore per il Tricolore ha caratterizzato il settennato alla presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi, scomparso nel settembre scorso. Più di ogni altro Ciampi ha cercato di suscitare negli italiani un non retorico senso di appartenenza alla Nazione, un convinto recupero dell’idea di Patria, con innumerevoli e solenni omaggi alla bandiera. Di lui restano molte immagini che lo immortalano mentre intona l’Inno di Mameli nelle province italiane o nelle visite ufficiali all’estero, o mentre, emozionato, accarezza il tricolore avvolto attorno alle bare di militari caduti servendo il Paese. “Il tricolore è il simbolo dell’unità nazionale. La bandiera va esposta nelle nostre case e tenuta con cura. È un simbolo vivo e attuale, emblema moderno di un popolo antico, ricco di cultura, di tradizioni, di arte e di nobiltà d’animo”, ha più volte detto concludendo spesso i suoi discorsi con le parole: “Viva il tricolore, viva la nostra bandiera, viva l’Italia”.
220 anni di verde, bianco e rosso
In occasione del 220° anniversario della bandiera centinaia di giovani sfileranno il 7 gennaio per le vie del centro storico di Reggio Emilia portando il più grande drappo tricolore mai realizzato, lungo 1797 metri (numero che corrisponde all’anno di nascita del Primo Tricolore, larghezza 4,80 metri per 500 chilogrammi di peso, pensato per almeno 1.000 reggitori). Ospite d’onore il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.